domenica 14 luglio 2013

Parma

Come regalo al moroso, per i suoi 32 anni, ho pensato di portarlo a Parma. E quindi oggi ci siamo fatti un giretto della città, mangiato in un buonissimo ristorante e ... visitato un Castello del Ducato di Parma e Piacenza ... ma andiamo con ordine.
La prima cosa che mi è piaciuta di questa città è il Parcheggio ... :D ... si si perchè appena usciti dall'autostrada, uscita Parma Nord, c'è un parcheggio chiamato "Parcheggio Scambiatore". Questo parcheggio offre la possibilità, oltre che di parcheggiare, anche di acquistare un biglietto giornaliero per prendere tutti i mezzi di trasporto urbano al prezzo di 2 euro. Da questo punto per poter arrivare in centro è possibile prender i bus 2 o 13. Passano ognuno ogni ora, ma sono sfalsati di mezz'ora uno dall'altro, quindi il servizio è abbastanza comodo anche nei giorni festivi.

La città è quasi tagliata in due dal torrente Parma, secco in estate ma soggetto a guizzi improvvisi con l'arrivo delle piogge autunnali. I punti di riferimento che delineano il nucleo urbano "storico" sono le 4 vecchie porte cittadine: Barriera Garibaldi a Nord, Barriera Bixio a Sud, Barriera Santa Croce a Ovest e Barriera Repubblica a Est.

Nell'aria si respira profumo di Violetta di Parma, un'istituzione in città fin dal 1870 con le sue essenze a base di viole. Le stesse che prediligeva la duchessa Maria Luigia, seconda moglie di Napoleone, che diede grande impulso alla città e ancora oggi è amatissima dagli abitanti.

La tradizione enogastronomica parmigiana è tra le più rinomate. Dal Parmigiano Reggiano  al Prosciutto di Parma, dal Culatello al Salame Felino, dai vini dei Colli al Fungo porcino di Borgotaro, è una festa di rinomati prodotti tradizionali la cui tipicità è valorizzata dai Musei del Cibo. Tra i vini parmensi si ricorda il Malvasia Colli di Parma, un vino bianco frizzante da accompagnare ai salumi del territorio, il Sauvignon, un bianco che si accorda con il Prosciutto di Parma e, infine Rosso Colli di Parma, da gustare insieme ad arrosti e al Parmigiano Reggiano.

Ma ritorniamo alla visita ...

Noi abbiamo preso il 13 che ci ha lasciato proprio davanti al Parco Ducale (ingresso gratuito). Quello nella fotografia è il Palazzo del Giardino. Il colore "Giallo Parma" è un ricordo dell'età borbonica, e soprattutto dell'opera del Petitot, che aggiunse alla struttura 4 padiglioni, e cambià qualche decorazione dell'edificio. Diversi bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno distrutto alcune sale di rappresentanza, alcune delle quali molto belle, decorate da Benigno Bossi. Oggi Palazzo del Giardino è sede dell'Autorità Europea per la sicurezza alimentare.

Il parco è un magnifico esempio di giardino "alla francese", ricco di opere scultoree e di una bellissima piscina, per carpe di dimensioni incredibili e tartarughe, che si trova al alto opposto del Palazzo del Giardino.

Una volta terminato il giro del parco abbiamo attraversato il Parma, il torrente che taglia in due la città, e ci siamo ritrovati all'interno delle mura del Palazzo della Pilotta.

Il nome curioso deriva dalla Pelota, gioco basco praticato in uno dei cortili. Il palazzo è sicuramente uno degli edifici più caratteristici di Parma e, annesso la Palazzo Ducale, fu concepito come luogo di servizio della corte. Il complesso è suddiviso in tre cortili:
  1. San Pietro il Martire
  2. Guazzatoio (dove si giocava alla pelota)
  3. Racchetta
Dovevano trovare posto, al suo interno, un salone (oggi  Teatro Farnese), una scuderia, la stalla dei muli, il maneggio, la rimessa per le carrozze, le abitazioni degli stallieri e il guardaroba.

Oltre al Teatro Farnese ospita istituzioni prestigiose come il Museo Archeologico Nazionale, la Biblioteca Palatina, la Galleria Nazionale e il Museo Bodoniano.

Addentrandosi nel centro cittadino si possono visitare:


La Madonna della Steccata:

La pregevole architettura di questa chiesa, che alcuni architetti attribuiscono a Leonardo da Vinci, custodisce l'ultima grande opera del Parmigiano.

Sul muro del preesistente oratorio apparve, alla fine del 400, l'immagine di una Madonna che allatta il bambino, tutt'ora conservata sull'altare. L'apparizione diede origine ad un culto popolare molto sentito, tanto che per proteggere l'affresco dai numerosissimi fedeli, sembra sia stato eretto uno steccato: da questo presero nome il dipinto stesso e la chiesa.

All'ingresso della chiesa, che ha un impianto a croce greca, si ergono: il Monumento funerario ad Adam Von Neipperg, marito della duchessa Maria Luigia D'Austria e primo ministro del Ducato, e una Pietà in onore di Maria Luigia, entrambi in marmo bianco.

Il Battistero:
(aperto dalle 9.00-12.00 e dalle 15.00-18.45 al costo di 5 euro)

Per il particolare stile architettonico nel quale è stato costruito, segna il punto di congiunzione tra romano e gotico. Dal punto di vista dell'altezza è unico nel suo genere. Si contano due fasi costruttive, dovute pricipalmnte alla mancanza di marmo rosa di Verona. L'esterno è di forma ottagonale, decorato secondo uno schema che, alternando pieni e vuoti, riesce a creare un particolare equilibrio tra luci ed ombre. Su tre facciate si aprono portali decorati con rilievi.


Il Duomo:
 La cattedrale dell'Assunta o Duomo di Parma, risale al IV secolo d.C., è a croce latina, in stile romanico emiliano-lombardo. Nel 1178 fu completata la facciata  dal 600 in poi vennero aggiunte le cappelle laterali. Nel corso del 400 e del 500 vennero aggiunti affreschi molto importanti dal punto di vista artistico. Di notevole interesse artistico è la cupola dipinta dal Correggio, con la rappresentazione dell'assunzione della Vergine.

La piazza nella quale si trova è un luogo molto suggestivo, dove la Cattedrale, il Battistero e il Palazzo Vescovile creano un angolo medievale di rara suggestione.






Chiesa e Monastero di San Giovanni Evangelista:
(ingresso a pagamento nella Spezieria)

Un complesso in puro stile rinascimentale con la cupola della chiesa dipinta dal Correggio e una splendida biblioteca affrescata del 500.

La storica spezieria rappresenta un esempio unico di farmacia del 500. Fondata e gestita dai monaci bendettini, la spezieria rimase in funzione fino al 1766, quindi venne secolarizzata a infine acquistata dallo stato. Aperta al pubblico dal 1959 dopo una serie di importanti restauri, la spezieria conserva l'aspetto cinquecentesco, per effetto degli affreschi  degli arredi originari. I suoi ambienti sono arricchiti da accssori originali e da vasi di manifatturiera locale e di epoche varie. La farmacia è composta da tre sale:
  1. la prima, detta Sala del Fuoco, mostra il classico bancone delle consegne, con le piccole bilance di precisione ed alcuni strumenti utilizzati per la preparazione dei farmaci
  2. la seconda è la Sala dei Mortai, decorata con affreschi che rappresentano i maestri della medicina antica
  3. la terza è detta Sala delle Sirene ed è dedicata ai maestri parmensi della medicina e della farmacologia

Arrivata quasi l'ora di pranzo abbiamo deciso di fermarci in un ristorantino trovato su TripAdvisor: Osteria i Tre Porcellini .

Il posto è favoloso, non troppo grande e quindi molto "intimo". Noi abbiamo mangiato antipasti vari, bhe come si fa a non mangiare quel ben di Dio, accompagnati da dei bocconcini di pane fritto. Eccezzionali, davvero buonissimi. A differenza dello gnocco questi bocconcini sono  più piccoli e hanno la mollica all'interno. Il loro gusto si sposava benissimo con i salumi. La signora che ci ha servito ci ha inoltre spiegato che il pane, come la pasta, viene fatto interamente da loro. Utilizzano il lievito madre e la farina viene presa da un mulino vicino.
E già per l'antipasto siamo rimasti piacevolmente colpiti.
Per i primi io ho ordinato tagliatelle di grano antico con zafferano, crudo e scaglie di parmigiano mentre Davide maltagliati con taleggio e tartufo. Tutti e due siamo stati molto contenti della scelta effettuata.
Il secondo purtroppo non ce l'abbiamo fatta, e siamo quindi passati al dolce; abbiamo ordinato io un Tiramisu, purtroppo non riesco a resistere quando su un menù vedo questo dolce, e devo dire promosso a pieni voti. Davide si è invece fatt oconsigliare e ha preso la torta di mele e amaretti caldi con il gelato. Ed è stata una sorpresa, non era una normalissima torta di mele, ma una schiacciata nella quale risaltava il sapore dell'amaretto in contrasto con la mela. Con i dolci  abbiamo bevuto un calice di Moscato e un Southern.
Un'altra cosa molto positiva del menù è l'indicazione delle ricette vegane.

Tirando le somme, tutto il ben di Dio che abbiamo mangiato, due bottiglie di acqua, una lattina di coca e due caffè per un totale di 53 euro, direi OTTIMO :)

Dopo questa scorpacciata abbiamo cercato una fermata dell'autobus e siamo ritornati al Parcheggio Nord per recuperare la macchina. L'obiettivo del pomeriggio era il  

Castello di Torrechiara
(località Borgo dell Castello (Torrechiara) - Aperto il Sabato e i festivi dalle 10 alle 17.30, attenzione perchè la biglietteria chiude alle 16.30 - Ingresso euro 3)


La fortezza dal cuore affrescato sorge "altiera et felice", costruita tra il 1448 e il 1460 dal Magnifico Pier Maria Rossi, esempio tra i più significativi e megio conservati di architettura castellare italiana.

Dopo vicessitudini d'armi e d'amori, il castello divenne proprietà privata che passo allo Stato Italiano nel 1913.

La funzione difensiva è attestata da 3 cerchia di mura e da 4 torri angolari, la destinazione residenziale è provata dalla ricchezza degli affreschi a "grottesche" di Cesare Baglione. Starordinaria è la "Camera d'Oro", attribuita a Benedetto Brembo, per celebrare la storia d'amore tra Pier Maria e Bianca Pellegrini e la potenza del casato attraverso la raffigurazione di tutti i castelli del feudo.

Il Castello è davvero molto bello, mi ha affascinato particolarmente vedere la cucina, ancora praticamente intatta. La vista dalle torri è davvero spettacolare, un mix di campi verdi e gialli di palle di fieno.

E così finisce il nostro bel giretto per Parma ...


Riferimenti:
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